Una relazione che fallisce, o che giunge alla rottura, o che in un qualche modo si danneggia può essere estremamente destabilizzante, tanto più la relazione è importante. La natura umana è squisitamente relazionale: meglio funzionano le relazioni, infatti, migliore è la qualità della nostra vita. Per questo, separazioni, abbandoni, allontanamenti o rifiuti sono tipicamente evenienze temute, proprio per il loro carico emotivo doloroso, sia nelle relazioni affettive che professionali.
Sapere, quindi, cosa può minacciare una relazione e sapere come evitare che ciò accada è di estrema importanza; la posta in gioco può essere, infatti, molto alta: un matrimonio, una relazione con un figlio, o con un amico, ma anche un lavoro stesso.
Cosa ci dice l’esperienza? La rottura o il fallimento di una relazione è nella maggior parte delle volte il capolinea di tutta una serie di episodi che hanno creato disagio, malumore e sofferenza: a volte questo porta la relazione a spegnersi pian piano, a volte, invece questa serie di intoppi genera un’escalation negativa che porta ad accendere o acuire una guerra che, oltre a distruggere sempre più la relazione, induce gli interlocutori a farsi sempre più male. In ogni caso, che sia una spirale a toni freddi o a toni caldi – o addirittura violenti – l’esperienza ci insegna che quando una relazione importante si interrompe, che sia un’amicizia, una relazione professionale, o una relazione di coppia, questo accade dopo che la relazione è, in un qualche modo, “cambiata”. All’inizio andava tutto bene – o abbastanza – poi, invece, è successo qualcosa che l’ha fatta cambiare, e sempre più in peggio. L’inizio della fine, di solito, comincia, infatti, ben prima della fine.
Ma cosa ha iniziato a minacciare la relazione? Sono stati alcuni problemi, oppure determinati conflitti, oppure dei passi falsi reciproci? Per certi versi si; anche se sappiamo, sempre dall’esperienza, che a volte le situazioni problematiche possono, al contrario, addirittura rinsaldare e arricchire una relazione. Per quale motivo, quindi, una situazione problematica può consolidare una relazione oppure minacciarla e portarla al fallimento? Secondo i principi del modello della Comunicazione Affettiva la risposta va cercata non tanto nella gravità di una situazione problematica, quanto nell’effetto che questa produce nel mondo interno degli interlocutori. Quando una relazione “cambia”, in realtà, il cambiamento esteriore, ad esempio quando la relazione da pacifica diventa un campo di battaglia, è l’effetto di un cambio di “paradigma”, che nasce da un cambio della percezione profonda che gli interlocutori hanno l’uno dell’altro.
Questo è un processo che il più delle volte accade inconsapevolmente. Fintanto che l’attenzione è su ciò che sta succedendo nella relazione, fosse anche un problema, non c’è problema. Ma quando il disagio di una situazione problematica raggiunge un certo livello di intensità, scatta quello che potremmo definire un “viraggio”: dal problema, l’attenzione si sposta sull’interlocutore e il problema diventa l’altro. Ebbene, quel viraggio, che corrisponde ad un cambiamento nella percezione dell’altro, determina un cambiamento della qualità della relazione.
Ciò che minaccia la relazione, quindi, è il cambiamento in negativo della percezione che abbiamo del nostro interlocutore, normalmente a seguito di una situazione problematica, perché da quel momento in poi il paradigma relazionale e, di conseguenza, il tipo di comunicazione, cambierà. Quando cambia la percezione e la considerazione del nostro interlocutore la relazione inizia a cambiare, e può essere l’inizio della fine.
Ecco, quindi, l’importanza della conoscenza di questi meccanismi e, soprattutto, di tutti gli strumenti per evitare che una situazione problematica sposti l’attenzione dal problema alla persona. La consapevolezza di ciò che accade in una relazione, infatti, non solo nei termini di fatti e comportamenti, ma soprattutto nei termini della nostra reazione emotiva e della nostra considerazione, è ciò che può fare la differenza: anziché un possibile “inizio della fine”, una difficoltà, o un conflitto, o una qualsiasi situazione problematica può diventare un ennesimo passaggio di crescita e consolidamento della relazione.