Il benessere e la felicità sono probabilmente i due desideri più profondi di ogni essere umano.
Ognuno di noi desidera avere delle condizioni nelle quali stare bene e soprattutto ognuno di noi desidera essere felice.
In realtà, perseguiamo questi ideali, perseguiamo queste mete in una maniera un po’ confusa: infatti, spesso nominiamo “benessere” e “felicità” come se fossero la stessa cosa ma quello che vorrei spiegare in questo breve video è che benessere e felicità sono due cose differenti, e quindi ciò che noi possiamo fare per stare bene e ciò che noi possiamo fare per essere felici sono cose completamente diverse.
Tutte le proposte culturali, la pubblicità, quello che la nostra società ci offre e ci mostra come modello sostanzialmente promettono intrinsecamente il benessere e la felicità; ma sappiamo dall’esperienza che non sempre quello che facciamo per stare bene e per essere felici si rivela adatta a questo: proprio perché, come dicevo, sono due fenomeni completamente diversi.
Infatti non è raro incontrare qualcuno che ci dice di stare bene ma di essere – sotto sotto – infelice; così come abbiamo esperienza oppure vediamo in alcune situazioni qualcuno che è veramente felice anche se però non sta poi così tanto bene. Quindi è importante distinguere queste due condizioni.
E la differenza consiste sostanzialmente nel fatto che il benessere deriva dalla soddisfazione dei nostri bisogni: ognuno di noi ha dei bisogni, da quelli più fisiologici, più basici, fino ai bisogni più psicologici, di auto realizzazione e dobbiamo fare delle cose, abbiamo bisogno di qualcosa per avere la soddisfazione dei nostri bisogni. Cioè, la soddisfazione del bisogno è sempre legata a un “qualche cosa”, ad un “oggetto” che ci permetta di essere soddisfatti su quel bisogno.
Ma la felicità, invece, non dipende da nessun oggetto: questo è il motivo per cui a volte si dice “i soldi non danno la felicità, “una bella casa non da una felicità” … Non c’è “qualche cosa” che ci garantisce la felicità perché la felicità non dipende dalla soddisfazione dei bisogni, ma la felicità dipende da uno “stato di connessione” con qualcuno o con qualche cosa. Questa è la profonda differenza!
Se, quindi, per poter stare bene, abbiamo bisogno di identificare i nostri bisogni e le nostre necessità, e provvedere con qualcosa che soddisfi questi bisogni e queste necessità, nella condizione di felicità – invece – non c’è nulla di fatto che possiamo avere e che ci permetta di soddisfare un bisogno, ma è proprio l’esperienza di sentirci connessi.
Un buon esempio per capire questo è, ad esempio, immaginare due persone innamorate: cosa fanno due persone innamorate? Anche nulla…, si guardano negli occhi, stanno in quello stato di connessione, di riconoscimento reciproco, di sintonia, e sono felici per questo. Come se, in realtà, non si scambiassero nulla, non c’è nessun oggetto che viene scambiato: ma è proprio l’esperienza del sentirsi connessi che è appagante di per sé e che rende i due innamorati profondamente felici.
Ora quindi, questa è la differenza sostanziale: il benessere deriva da una soddisfazione dei bisogni mentre la felicità deriva da uno stato di link.
E quindi se noi vogliamo stare bene, se vogliamo provare il senso del benessere, sarà molto importante fare tutto quello che serve per poter avere soddisfazione sui nostri bisogni che, tra l’altro, cambiano anche a seconda delle varie fasi della vita.
Ma questo non sarà sufficiente per poter essere felici: per poter essere felici dobbiamo coltivare lo stato di connessione.
E lo stato di connessione può essere riconosciuto su livelli diversi: prima di tutto dobbiamo perseguire uno stato di connessione, ovvero di sintonia, con “noi stessi”. Questo significa riconoscere tutte le varie parti di noi, riconoscere anche i difetti, le aree che non ci piacciono tanto e, in qualche modo, entrare in uno stato di comprensione e accettazione di queste parti. Proprio per poter avere una sensazione di compagnia benevola nell’essere con noi stessi.
Ma la connessione con noi stessi non è l’unica possibile connessione che noi possiamo avere… anche gli altri sono fondamentali per questo: per cui oltre che al link, oltre che alla connessione con noi stessi dobbiamo anche coltivare il senso di connessione con gli “altri”. Questo significa coltivare le nostre relazioni affettive, coltivare la sintonia, coltivare il potersi riconoscere reciprocamente, capirci reciprocamente e costruire una rete di relazioni nelle quali possiamo sentirci sufficientemente legati e riconosciuti.
Ma oltre a questo anche ciò di cui noi ci occupiamo, il nostro “lavoro”, le varie occupazioni che abbiamo nella giornata creano un mondo con il quale possiamo sentirci connessi, in armonia oppure no. E quindi oltre alla connessione con noi stessi, alla connessione con gli altri sarà importante che cerchiamo di entrare in sintonia e di coltivare uno stato di connessione con l’ambiente e con le nostre occupazioni.
E, infine, un altro aspetto importante per poter avere quello stato di connessione che ci rende felici sarà anche quello di perseguire la sintonia con il nostro ambiente di riferimento, con la “natura” e con il pianeta stesso. Per cui più aspetti nei quali noi possiamo coltivare il senso di connessione e che, nel loro complesso, ci portano a sentirci sempre più felici.
Quindi, benessere e felicità sono due desideri profondi di ogni essere umano.
Il benessere deriva dalla soddisfazione dei bisogni, la felicità deriva da uno stato di connessione.
Io credo che, oltre che ad essere dei desideri profondi, siano anche dei profondi diritti che ognuno di noi ha. E spero con questa differenza di aver chiarito almeno un po’ in che cosa consistono il benessere e la felicità e che questo possa permettere ad ognuno di poter adoperarsi e di poter gestire al meglio le proprie risorse, le proprie azioni proprio per poter aver maggior benessere nella propria vita e soprattutto per essere felice.